Il 5 Ottobre Riccardo Galetti e Daniele Pedrazzi della Federazione dei Govani Socialisti hanno visitato la Casa Circondariale di Busto Arsizio, accompagnando il Sen. radicale Marco Perduca in una visita ispettiva a sorpresa.
Il 9 Ottobre un detenuto 31enne si è tolto la vita, andando ad allungare l'infame lista dei morti suicidi nelle carcere italiane.
"E' l'ennesimo suicidio in carcere" ha dichiarato Riccardo Galetti, Segretario Provinciale dei Giovani Socialisti "Alla
Casa Circondariale di Busto Arsizio ci sono stato la scorsa settimana,
accompagnando il Senatore Marco Perduca in una visita ispettiva. Dopo la
visita abbiamo denunciato pubblicamente la situazione emergenziale della struttura, dove vivono 430 detenuti invece dei 190 previsti. Situazione emergenziale tragicamente endemica per il sistema carcerario italiano.
Probabilmente abbiamo anche incrociato lo sguardo del ragazzo che si è tolto la vita martedì, lo abbiamo salutato con un cenno.Quante dovranno essere ancora le vittime della silenziosa ed infame (in)giustizia italiana? Quando decideremo di voler diventare un paese civile? Quando?".
La segreteria provinciale della FGS invierà nei prossimi giorni una lettera al Ministro Severino per chiedere immediati provvedimenti.
Federazione dei Giovani Socialisti - Provincia di Varese
venerdì 12 ottobre 2012
sabato 6 ottobre 2012
I GIOVANI SOCIALISTI IN VISITA ISPETTIVA AL CARCERE DI BUSTO ARSIZIO CON IL SENATORE MARCO PERDUCA
Venerdì 5 Ottobre 2012 una piccola delegazione di Giovani Socialisti della federazione di Varese, composta da Riccardo Galetti, Segretario Provinciale, e da Daniele Pedrazzi, ha accompaganto il Senatore radicale Marco Perduca in una visita ispettiva a sorpresa presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio.
Il gruppo guidato dal parlamentare radicale ha visitato diversi settori del carcere, ispezionando alcune celle ed intrattenendosi con i detenuti per discutere delle condizioni della Casa Circondariale di Busto Arsizio e del sistema giustizia in generale.
Il Carcere di Busto Arsizio, costruito nel 1984, ha una capienza regolamentare di circa 190 detenuti.
Durante l’ispezione abbiamo verificato che i detenuti presenti nel carcere erano 426, ponendo la Casa Circondariale di Busto Arsizio ai primi posti nella triste classifica delle carceri sovraffollate.
“La situazione del nostro sistema carcerario ci pone al di fuori del consesso delle nazioni civili, e il sovraffollamento della Casa Circondariale di Busto Arsizio lo dimostra” ha dichiarato Riccardo Galetti, Segretario Provinciale FGS e responsabile della questione carceri per il P.S.I. Varesino “Il sistema giustizia e il sistema carceri hanno bisogno di urgenti riforme. Mancano spazi, mancano finanziamenti, manca personale, mancano possibilità di impiego per i detenuti. Siamo in presenza di una flagrante e quotidiana violazione della costituzione e dei diritti umani. Appurato che la Politica italiana segue la moda di operare per “emergenze”, chiediamo al Governo, al Ministro Severino e al Presidente della Repubblica di intervenire con urgenza per risolvere quest’emergenza: amnistia, depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema carcerario”.
Il Senatore del Partito Radicale Marco Perduca, dopo la visita ispettiva, ha invece dichiarato: "ll carcere di Busto rappresenta purtroppo, in tutta la sua gravità, la drammatica situazione delle carceri in Italia: oltre il doppio delle presenze regolamentari, edifici che abbisognano di manutenzione ordinaria e strutturale, tagli alle attività trattamentali, una cronica mancanza di agenti di polizia penitenziaria e poco interesse da parte dell'amministrazione centrale a investire quel poco disponibile in progetti di recupero. Del tutto fallimentare in fine le ripercussioni del decreto Severino: solo tre infatti I detenuti che hanno potuto godere dei domiciliari. Occorre che la Ministra visiti piu' spesso, e a sorpresa, istituti anche nel nord per apprezzare la reale dimensione di questa patente e sistemarica violazione della legalita' costituzionale".
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Riccardo Galetti, Sen. Marco Perduca e Daniele Pedrazzi |
Federazione dei Giovani Socialisti della Provincia di Varese
venerdì 21 settembre 2012
Testamento Biologico: Saronno Città dei Diritti
È stata approvata la delibera di Consiglio Comunale che prevede
l'istituzione anche a Saronno del Registro per raccogliere le
dichiarazioni anticipate inerenti quello che ormai chiamiamo comunemente
Testamento Biologico (DAT).
La Giunta ha votato all'unanimità l'atto istitutivo: bella prova di maturità e coesione. Il Registro dei Testamenti Biologici entrerà in funzione presso il nostro Municipio il giorno 1 Ottobre 2012, allineando Saronno a quelle città che già avevano deciso in tal senso.
I
socialisti (e, ricordiamolo, insieme ai radicali, l'UAAR,
l'associazione Luca Coscioni) saronnesi sono soddisfatti di questo
risultato due volte, poiché dimostra che le battaglie giuste vanno
combattute anche quando si è in pochi, se coincidono con il sentire e le
esigenze della maggior parte dei cittadini. La presenza numerosissima
alle iniziative organizzate in città con Mina Welby e Beppino Englaro
- probabilmente le più grandi mobilitazioni per i diritti civili dai
tempi della campagna per il referendum sull'interruzione di gravidanza e
sul divorzio - facevano già presagire che avevamo intercettato una
giusta esigenza.
Infine, quanto accaduto recentemente,
l'insegnamento di libertà che il Cardinal Martini ha voluto donare a
tutti, credenti e non credenti, ha fatto il resto.
L’idea
di istituire il Registro era già presente nel programma che i
socialisti presentarono nel 2009 ai saronnesi, e ora possiamo finalmente
dire che quell’obiettivo è stato raggiunto. Dal prossimo Ottobre, i
cittadini di Saronno avranno uno strumento in più e potranno sentirsi
liberi di esprimere la propria volontà in materia di fine vita. La
battaglia per i diritti di ultima generazione non si arresta qui e il
risultato conseguito fa ben sperare.
Partito Socialista Italiano - Sezione di Saronno
mercoledì 12 settembre 2012
Europeismo Socialista per una nuova frontiera Europea
L'Unione Europea sta attraversando una crisi profonda che ne mina i suoi
fondamenti ed è palese che la sua struttura attuale è da rivedere nelle
sue funzioni e competenze ma non solo. La crisi del debito sovrano ha
minacciato l'esistenza stessa della moneta unica, primo e grande unico
passo finora compiuto verso l'unione economica, monetaria e politica.
Una volta a contribuire a tenere l'Europa unita c'era il grande
attivismo dell'Internazionale Socialista che tra gli anni 70 e 80 aveva
tra le sue fila Willy Brandt, Olof Palme, Bettino Craxi, Francois
Mitterand, Felipe Gonzales, Mario Soares e molti altri, personaggi
politici di grande carisma e spessore politico che hanno contribuito a
sviluppare il dibattito sull'Europa, caposaldo della socialdemocrazia
europea. E' necessario un PSE attivo e seriamente coordinato, Hollande
in Francia, Milliband in Gran Bretagna, Rubalcabra in Spagna, possono e
devono essere i nuovi protagonisti di un rinnovato europeismo
socialista, per un Europa più unita e coesa di fronte alle sfide che si
fanno molteplici dai paesi emergenti del Sud America e dell'Asia. Ma
l'Europa con i confini attuali e i suoi equilibri interni può non
bastare, poichè l'equilibrio geopolitico pende a favore della Germania
per via della sua centralità geografica e della forza economica che le è
valsa il soprannome di "locomotiva". Bisogna estendere l'orizzonte
europeo al Mediterraneo, tutta l'Europa ne gioverebbe se il Mar
Mediterraneo diventasse una grande area di libero scambio, da cui
trarrebbero benifico i paesi in difficoltà come Grecia, Spagna e Italia e
i paesi mediterranei stessi che traendo vantaggio dal libero scambio
migliorerebbero la propria economia e arriverebbero prima ad una
stabilità e ad un crescita economica degne di un paese democratico. In
sostanza si creerebbe una vasta area, una nuova frontiera europea con
capacità di crescità e competività sui mercati in grado di reggere la
concorrenza degli Stati Uniti, della Cina e delle altre economie
emergenti. L'Italia in questa nuova posizione geograficamente favorevole
ha il dovere di fare da ponte tra l'Europa storica e i paesi
mediterranei, affiancandosi alla Germania come motore economico
dell'Unione, favorendo l'integrazione europea degna della migliore
tradizione socialista, e il PSI deve farsi portatore di questo nuovo
europeismo socialista per avere un Europa forte, unita dove sia
garantita l'eguaglianza e la giustizia sociale.
Daniele Pedrazzi - Federazione Giovani Socialisti della Provincia di Varese
lunedì 20 agosto 2012
I giovani: una risorsa per il futuro, una risorsa per il PSI
In questa Italia travolta dalla crisi, crisi non solo economico-finanziaria ma anche culturale e morale, ora più che mai c'è bisogno di una forza socialista riformista e governante, per trainare l'Italia fuori dal pantano in cui ci ha portato la seconda repubblica. Come a Rimini nel 1982, trent'anni dopo la parola d'ordine è sempre la stessa: governare il cambiamento. I socialisti devono, come insegna la nostra storia, fare la loro parte, portando per le strade, in ogni piazza, in mezzo alla gente, le nostre proposte, opinioni e pensieri su come governare il cambiamento nell'ottica di raggiungere le mete del socialismo come ci insegna il compianto Pertini: libertà e giustizia sociale. Serve un partito in prima linea, d'assalto, ma senza scivolare nel mero movimentismo politico; infatti siamo stati e dobbiamo essere una forza politica responsabile e di governo. In questo Rinascimento socialista che sta investendo l'Europa e deve coinvolgere anche l'Italia, il PSI deve esserci in ogni modo.
Noi giovani dobbiamo accompagnare i veterani e i nostri dirigenti per trarre insegnamento e creare un partito che sappia coniugare insieme l'esperienza e la forza creatrice del mondo giovanile, perché la classe dirigente socialista di domani siamo noi. Dobbiamo portare il verbo socialista tra le nostre generazioni che non conoscono il grande contributo che il PSI ha dato allo sviluppo economico-culturale di questa nazione, dobbiamo ricostruire il voto d'opinione e contribuire al radicamento del partito sul territorio.
In conclusione, una nuova stagione politica è alle porte, nuove sfide ci attendono all'orizzonte, e noi giovani socialisti abbiamo il dovere di essere protagonisti, ci adopereremo per questo e ci impegneremo per questo.
Daniele Pedrazzi - FGS Provincia di VARESE
venerdì 8 giugno 2012
Saronno, quartiere Matteotti: se questo è il Bronx.
Alcuni giorni fa su un muro del quartiere Matteotti è comparsa la scritta “Benvenuti nel Bronx”.
Il gesto idiota di chi vuole perpetuare nell’immaginario collettivo l’idea di un quartiere degradato, terra di nessuno, che non riesce a scrollarsi di dosso una fama acquisita in tempi lontani e forse alimentata
e rafforzata in modo strumentale.
Domenica 27 maggio, in occasione della Stramatteotti e della festa/evento di chiusura del progetto Tempi della città i numerosi cittadini, anche di altri quartieri, che hanno partecipato alle varie iniziative, si sono potuti ricredere.
Si è infatti assistito ad una dimostrazione pratica di come, anche con il supporto del Comune (che ha avuto una intuizione felice nel portare verso le periferie cittadine le azioni del progetto Tempi e di far partecipare le associazioni locali alla loro definizione), ma soprattutto con la mobilitazione e la capacità organizzativa dei residenti e delle associazioni del quartiere, si possano creare, anche con pochi mezzi, occasioni e intrattenimenti di buon livello, che nulla hanno da invidiare a quanto avviene in centro.
Tutta la comunità è stata coinvolta: i più piccoli e gli adulti presso le strutture della Parrocchia, che sono state allegramente “occupate” per tutta la giornata; i giovani presso lo skatepark, dove nel giro di pochi giorni, e senza contributi dal Comune, i ragazzi del quartiere hanno allestito un evento originale e coinvolgente che ha attirato persone anche da altri comuni.
Soprattutto un evento che si è svolto senza problemi di alcun tipo (pioggia a parte) e che ha reso evidente che i giovani del Matteotti hanno senso di responsabilità e capacità organizzative, e che sono in grado, se incoraggiati e sostenuti, difare emergere il meglio del quartiere.
Altro che Bronx.
Il gesto idiota di chi vuole perpetuare nell’immaginario collettivo l’idea di un quartiere degradato, terra di nessuno, che non riesce a scrollarsi di dosso una fama acquisita in tempi lontani e forse alimentata
e rafforzata in modo strumentale.
Domenica 27 maggio, in occasione della Stramatteotti e della festa/evento di chiusura del progetto Tempi della città i numerosi cittadini, anche di altri quartieri, che hanno partecipato alle varie iniziative, si sono potuti ricredere.
Si è infatti assistito ad una dimostrazione pratica di come, anche con il supporto del Comune (che ha avuto una intuizione felice nel portare verso le periferie cittadine le azioni del progetto Tempi e di far partecipare le associazioni locali alla loro definizione), ma soprattutto con la mobilitazione e la capacità organizzativa dei residenti e delle associazioni del quartiere, si possano creare, anche con pochi mezzi, occasioni e intrattenimenti di buon livello, che nulla hanno da invidiare a quanto avviene in centro.
Tutta la comunità è stata coinvolta: i più piccoli e gli adulti presso le strutture della Parrocchia, che sono state allegramente “occupate” per tutta la giornata; i giovani presso lo skatepark, dove nel giro di pochi giorni, e senza contributi dal Comune, i ragazzi del quartiere hanno allestito un evento originale e coinvolgente che ha attirato persone anche da altri comuni.
Soprattutto un evento che si è svolto senza problemi di alcun tipo (pioggia a parte) e che ha reso evidente che i giovani del Matteotti hanno senso di responsabilità e capacità organizzative, e che sono in grado, se incoraggiati e sostenuti, difare emergere il meglio del quartiere.
Altro che Bronx.
venerdì 18 maggio 2012
Un’altra stella per Saronno
Il 17 maggio ricorre la giornata mondiale contro l’omofobia.
I
socialisti di Saronno hanno già stigmatizzato, in occasione
dell’aggressione omofoba a Luino, ogni atto di intolleranza verso
chiunque manifesti legittimamente il proprio pensiero, stile di vita e
orientamento sessuale.
La tutela dei diritti civili e della
libertà di espressione è un obbligo morale, oltre he costituzionale, che
ogni società democratica ha nei confronti dei cittadini.
E’ un tema sul quale non si può abbassare la guardia nemmeno in periodi critici come quello che stiamo attraversando.
E’
il fondamento della convivenza civile, e non è un caso se i diritti
civili vengono sistematicamente violati nei regimi totalitari.
I
socialisti sono da sempre impegnati in questa battaglia, che riguarda
tutti, e anche a Saronno ne hanno dato una dimostrazione concreta,
condividendo il pensiero di cittadini e associazioni, e promuovendo
l’istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento
(testamento
biologico) che a breve sarà attivo anche nel nostro comune.
Ma
sappiamo bene che i temi da affrontare sono tanti e che il completo
superamento di una cultura che considera i diritti civili un aspetto
secondario, quasi un lusso, richiede molti sforzi.
Per questo
facciamo appello alla componente laica e progressista della città perchè
continui a sostenerci nel nostro impegno. Lo scorso anno il Comune di
Saronno è stato premiato con cinque stelle per gli interventi nel campo
della mobilità sostenibile.
Ne vorremmo al più presto un’altra: quella di comune garante dei diritti civili.
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