Venerdì 5 Ottobre 2012 una piccola delegazione di Giovani Socialisti
della federazione di Varese, composta da Riccardo Galetti, Segretario
Provinciale, e da Daniele Pedrazzi, ha accompaganto il Senatore radicale
Marco Perduca in una visita ispettiva a sorpresa presso la Casa
Circondariale di Busto Arsizio.
Il gruppo guidato dal parlamentare radicale ha visitato diversi
settori del carcere, ispezionando alcune celle ed intrattenendosi con i
detenuti per discutere delle condizioni della Casa Circondariale di
Busto Arsizio e del sistema giustizia in generale.
Il Carcere di Busto Arsizio, costruito nel 1984, ha una capienza regolamentare di circa 190 detenuti.
Durante l’ispezione abbiamo verificato che i detenuti presenti nel
carcere erano 426, ponendo la Casa Circondariale di Busto Arsizio ai
primi posti nella triste classifica delle carceri sovraffollate.
“La situazione del nostro sistema carcerario ci pone al di fuori del
consesso delle nazioni civili, e il sovraffollamento della Casa
Circondariale di Busto Arsizio lo dimostra” ha dichiarato Riccardo
Galetti, Segretario Provinciale FGS e responsabile della questione
carceri per il P.S.I. Varesino “Il sistema giustizia e il sistema
carceri hanno bisogno di urgenti riforme. Mancano spazi, mancano
finanziamenti, manca personale, mancano possibilità di impiego per i
detenuti. Siamo in presenza di una flagrante e quotidiana violazione
della costituzione e dei diritti umani. Appurato che la Politica
italiana segue la moda di operare per “emergenze”, chiediamo al Governo,
al Ministro Severino e al Presidente della Repubblica di intervenire
con urgenza per risolvere quest’emergenza: amnistia, depenalizzazione
dei reati minori e riforma del sistema carcerario”.
Il Senatore del Partito Radicale Marco Perduca, dopo la visita
ispettiva, ha invece dichiarato: "ll carcere di Busto rappresenta
purtroppo, in tutta la sua gravità, la drammatica situazione delle
carceri in Italia: oltre il doppio delle presenze regolamentari, edifici
che abbisognano di manutenzione ordinaria e strutturale, tagli alle
attività trattamentali, una cronica mancanza di agenti di polizia
penitenziaria e poco interesse da parte dell'amministrazione centrale a
investire quel poco disponibile in progetti di recupero. Del tutto
fallimentare in fine le ripercussioni del decreto Severino: solo tre
infatti I detenuti che hanno potuto godere dei domiciliari. Occorre che
la Ministra visiti piu' spesso, e a sorpresa, istituti anche nel nord
per apprezzare la reale dimensione di questa patente e sistemarica
violazione della legalita' costituzionale".
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Riccardo Galetti, Sen. Marco Perduca e Daniele Pedrazzi |
Federazione dei Giovani Socialisti della Provincia di Varese