L'Unione Europea sta attraversando una crisi profonda che ne mina i suoi
fondamenti ed è palese che la sua struttura attuale è da rivedere nelle
sue funzioni e competenze ma non solo. La crisi del debito sovrano ha
minacciato l'esistenza stessa della moneta unica, primo e grande unico
passo finora compiuto verso l'unione economica, monetaria e politica.
Una volta a contribuire a tenere l'Europa unita c'era il grande
attivismo dell'Internazionale Socialista che tra gli anni 70 e 80 aveva
tra le sue fila Willy Brandt, Olof Palme, Bettino Craxi, Francois
Mitterand, Felipe Gonzales, Mario Soares e molti altri, personaggi
politici di grande carisma e spessore politico che hanno contribuito a
sviluppare il dibattito sull'Europa, caposaldo della socialdemocrazia
europea. E' necessario un PSE attivo e seriamente coordinato, Hollande
in Francia, Milliband in Gran Bretagna, Rubalcabra in Spagna, possono e
devono essere i nuovi protagonisti di un rinnovato europeismo
socialista, per un Europa più unita e coesa di fronte alle sfide che si
fanno molteplici dai paesi emergenti del Sud America e dell'Asia. Ma
l'Europa con i confini attuali e i suoi equilibri interni può non
bastare, poichè l'equilibrio geopolitico pende a favore della Germania
per via della sua centralità geografica e della forza economica che le è
valsa il soprannome di "locomotiva". Bisogna estendere l'orizzonte
europeo al Mediterraneo, tutta l'Europa ne gioverebbe se il Mar
Mediterraneo diventasse una grande area di libero scambio, da cui
trarrebbero benifico i paesi in difficoltà come Grecia, Spagna e Italia e
i paesi mediterranei stessi che traendo vantaggio dal libero scambio
migliorerebbero la propria economia e arriverebbero prima ad una
stabilità e ad un crescita economica degne di un paese democratico. In
sostanza si creerebbe una vasta area, una nuova frontiera europea con
capacità di crescità e competività sui mercati in grado di reggere la
concorrenza degli Stati Uniti, della Cina e delle altre economie
emergenti. L'Italia in questa nuova posizione geograficamente favorevole
ha il dovere di fare da ponte tra l'Europa storica e i paesi
mediterranei, affiancandosi alla Germania come motore economico
dell'Unione, favorendo l'integrazione europea degna della migliore
tradizione socialista, e il PSI deve farsi portatore di questo nuovo
europeismo socialista per avere un Europa forte, unita dove sia
garantita l'eguaglianza e la giustizia sociale.
Daniele Pedrazzi - Federazione Giovani Socialisti della Provincia di Varese
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