martedì 21 giugno 2011

L’imbroglio di Pontida (di Emanuele Macaluso)

(da Il Riformista http://ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/399868/)



 La situazione politica italiana diventa sempre più incomprensibile e senza una prospettiva. A Pontida abbiamo assistito a uno spettacolo avvilente e inconcludente con i giornali che si dedicano a interpretare le frasi smozzicate di Bossi il quale ha provocato un rumore assordante per dire quel che Feltri sintetizza in tre parole nel grande titolo del Giornale: «Bossi non tradisce». Infatti c’è un capo, un padrone e chi dubita e si stacca dalla coalizione “tradisce”.
Fini che non accettava più il partito padronale è indicato come “traditore”. Le posizioni politiche non contano: occorre sapere se tradisci o no il Cavaliere. Ma non basta radunare alcune migliaia di persone “fedeli al piccolo capo” per dare una risposta alla crisi politica della Lega. Bossi e i suoi colonnelli non hanno capito che gli elettori che non hanno più votato il Carroccio non sono quelli di Pontida, ma una fascia larga di ceto medio, di professionisti stufi delle parole senza senso che hanno risentito domenica. Sono questi elettori che oggi si chiederanno: e ora? Siamo punto e daccapo. C’è una maggioranza raccogliticcia in cui il ricatto è “regola” accettata, un governo che non governa nulla, mentre la situazione economica e sociale appare ingovernabile.
In quale paese è possibile vedere il ministro degli interni che prende la parola a Pontida, accanto a Bossi che chiama “capo”, per contrapporsi all’Europa, considerata “nemica”, alla Nato che non fa il “blocco navale” in Libia, e, infine, grida: “viva la Padania indipendente”. E con questa base politica si autocandida alla Presidenza del Consiglio.
Abbiamo visto Ministri in camicia verde che promettono ministeri a Milano e Monza (Caldoro ne vuole uno a Napoli!), evasione di multe ai produttori di latte, riduzione di imposte e altre cose, chiedendo tutto all’”amico Giulio”. Il quale, però, nelle stese ore, tenendo conto degli ammonimenti delle agenzie di rating e della UE, va alla riunione dell’Eurogruppo in Lussemburgo, annunciando che la manovra di 40 miliardi di euro deve essere anticipata a questa estate.
Con quale governo e con quale maggioranza Tremonti vuole mettere in atto un’operazione che, a suo dire, è inevitabile per evitare, scusate il bisticcio, che il nostro paese faccia la fine della Grecia? In questo quadro scuro l’on. Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, dice che dopo Pontida “vede una schiarita e va avanti”.

Avanti dove? È il paese che va a sbattere.

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