Il prossimo fine settimana si voterà a Varese, in centri importanti come Busto Arsizio e Gallarate, e almeno in altri trenta comuni della provincia.
Siamo di fronte ad un confronto elettorale importante, per l'ampiezza dell'elettorato e per il momento in cui cade la competizione. Nel 2009 i risultati per il centrosinistra in provincia furono sciagurati, temperati soltanto dal risultato di Saronno. In quella circostanza, i socialisti tentarono di costruire alleanze riformiste con il PD. Non sempre ci riuscimmo e le sconfitte di Sesto Calende e Uboldo, di Laveno sono ancora lì a testimoniare l'assurdità di certe miopie politiche.
Per mettere in crisi le maggioranze di centrodestra, a livello centrale e locale, è necessario costruire coalizioni coese, programmaticamente coerenti, con obiettivi chiari. Non bastano gli ideologismi contro la destra. Invertire la tendenza che ha fatto rifluire, da tempo parte dell'elettorato della sinistra riformista e socialista, che non condivide il massimalismo inconcludente e il giustizialismo, è possibile. Questa è la condizione indispensabile per il centrosinistra in Lombardia e in Italia per ritornare ad essere competitivi, insieme a battaglie per una maggiore giustizia sociale e per la tutela dei nuovi diritti come il testamento biologico.
Per i socialisti gli enti locali assolvono ad un ruolo politico straordinario da sempre, ancor di più dopo la riforma costituzionale del titolo V che ne fa uno dei soggetti fondanti, a pari titolo con provincia, regione e stato, della Repubblica. Proprio in terra varesina, in terra lombarda, vogliamo ribadire che il "federalismo buono per l'Italia è quello utile a tutti gli italiani". Per questo il nostro slogan è “L’Italia in comune”. Nel senso che non rinunciamo ad un paese unitario e solidale. Sono discriminanti politiche da cui non intendiamo recedere.
Il voto di sabato 14 e domenica 15 deve fare giustizia della politica falsamente federalista e parolaia della Lega. Chi vincerà si troverà ad amministrare in condizioni impossibili. Sarà difficile garantire i servizi ai cittadini, perché i trasferimenti sono stati tagliati drasticamente da Tremonti e dalla Lega. La riduzione dei trasferimenti non sarà compensata dal federalismo fiscale che, anzi, rischia di portare nuove restrizioni ai cittadini.
Noi socialisti siamo per un riequilibrio dei poteri fra esecutivo e consiglio comunale. Lo sbilanciamento dei poteri fra assemblee elettive, sindaco e giunta, di fatto riduce la possibilità del controllo democratico. Siamo perché i sindaci eletti garantiscano giustizia sociale a favore delle fasce deboli della popolazione, indipendentemente dal colore della pelle. Soltanto una maggiore coesione sociale può garantire la sicurezza tanto invocata nella nostra provincia.
I nostri candidati sono presenti in molte località della provincia, con il nostro simbolo a Gallarate, insieme ai Repubblicani, in liste civiche che si ispirano ai valori riformisti, laici e socialisti nelle altre località (da Cislago a Castellanza) della provincia.
Nel capoluogo, a Varese, invitiamo i nostri elettori a votare per il candidato sindaco del centrosinistra Luisa Oprandi, nella sua lista sono presenti candidati vicini al partito socialista che si riconoscono nel socialismo tricolore.
Noi siamo convinti - come dice il presidente Napolitano - della necessità di una forza autenticamente socialdemocratica in Italia. I vent'anni trascorsi dimostrano che senza la cultura socialista, riformista e democratica la crisi non si risolve. Votare i candidati socialisti vuol dire tenere aperta una strada per il cambiamento del paese.
Giuseppe Nigro
Segretario Provinciale Federazione PSI Varese
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